Oh Mia Italia


domenica 26 aprile 2009

Serbia, operai senza paga minacciano: «Siamo pronti a tagliarci le dita»

Serbia, operai senza paga minacciano: «Siamo pronti a tagliarci le dita»

di Felice Manti

Gli operai di una fabbrica tessile in crisi di Novi Pazar, nella Serbia sudoccidentale, sono pronti a tagliarsi ogni giorno a turno un dito, se non verrà corrisposto loro il salario che non ricevono ormai da anni. La minaccia, riferisce oggi il quotidiano «Blic», è stata fatta da Zoran Bulatovic, il leader locale del sindacato dei tessili, che già ieri - in una azione dimostrativa e raccapricciante - si era amputato un dito della mano sinistra per protestare contro il mancato pagamento dei salari. «Ecco cosa ci resta da mangiare», aveva detto Bulatovic mostrando il frammento del dito amputato, facendo il gesto di mangiarselo. Da quattro giorni Bulatovic, e con lui alcune centinaia di altri operai della fabbrica tessile «Rashka», hanno cominciato uno sciopero della fame per chiedere una soluzione alla loro vicenda, che si protrae ormai da vari anni. La vicenda trova ampio spazio sui media nazionali serbi.

fonte : http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=346512

giovedì 23 aprile 2009

Trasportava droga: serbo in carcere

Trasportava droga: serbo in carcere
Era riuscito a sfuggire agli agenti della questura di Lucca, ma grazie alla richiesta di estradizione è stato catturato dalla polizia belga e consegnato a quella italiana

Lucca, 22 aprile 2009 - E’ stata notificata così l’ordinanza di custodia cautelare in carcere di Alessandria, chiesta dal pm Fabio Origlio e disposta dal Gip Carlo Annarumma, a Judmir Mezini, 32enne, autotrasportatore. Con il suo arresto si è conclusa così l’operazione, condotta dalla questura, che prende il nome di «Ramazan». Il tutto risale ad una organizzazione albanese che importava nella provincia di Lucca consistenti quantitativi di cocaina ed eroina che, dai Balcani, venivano inviati nel nord Europa. L’organizzazione, sgominata dagli agenti della prima sezione della squadra mobile della questura lucchese, era capeggiata dai fratelli albanesi Ramazan Cela e Oklid Cela, ed i cui numeri sono ingenti: circa 22 infatti i chili di eroina e 8 quelli di cocaina sequestrati insieme a 5 autovetture, 62.000 euro in contanti, 24 persone arrestate e altre 26 persone indagate a piede libero.



Oltre 150 infine le schede «Sim» poste sotto intercettazione, tutte intestate a fantomatici cittadini cinesi e senegalesi, in uso ai sodali dell’organizzazione criminale. Ma proprio al momento della cattura l’autotrasportatore in questione era riuscito a sfuggire agli agenti. Mezini, originario della Serbia, ma residente in Belgio, per conto dei fratelli Cela aveva trasportato nel 2008 dal nord Europa alla provincia di Milano alcuni chili di cocaina destinati ai due. Da qui era scattato l’appostamento dei poliziotti lucchesi nei pressi di alcuni capannoni nella zona di Nerviano, vicino Milano, ma all’ultimo minuto il Mezini aveva cambiato i suoi piani vanificando, di fatto, l’impegno della questura. L’autotrasportatore infatti era tornato in Belgio. Poi la richiesta di estradizione, la cattura da parte della polizia belga, e la consegna ai colleghi italiani. Grazie a quest’ultimo passaggio l’operazione «Ramazan» si è definitivamente conclusa dal momento che tutti gli albanesi facenti parte dell’organizzazione sono in carcere.

fonte : http://lanazione.ilsole24ore.com/lucca/2009/04/22/166822-trasportava_droga_serbo_carcere.shtml

Trieste: italiani e croati erano soci nel contrabbando di sigarette

Macchè Trieste divisa tra ’slavi’ e ‘italiani’. L’Ansa riporta come un’organizzazione dedita al contrabbando di sigarette, composta da cittadini italiani e croati, sia stata scoperta dai finanzieri del Gico di Trieste, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno arrestato cinque persone.


Altre tre persone destinatarie degli ordini di custodia cautelare - informano le Fiamme Gialle triestine - sono sfuggite alla cattura. Secondo quanto accertato dagli investigatori, gli italiani svolgevano il ruolo di “menti” del traffico, mentre ai cittadini croati spettava il compito di procacciatori delle sigarette. Il traffico veniva seguito in ogni fase e nei minimi particolari dagli “esperti” contrabbandieri triestini, che avevano individuato depositi in Slovenia, nei pressi del confine, per stoccare la merce che sarebbe stata poi portata in Italia a più riprese. Le sigarette venivano nascoste anche a bordo di scooter, per rendere il trasporto insospettabile. Dopo i primi controlli, l’organizzazione ha cambiato strategia e ha trovato un nuovo deposito, sul Carso triestino.

Le sigarette venivano smerciate in alcuni esercizi pubblici, che sono controllati dalla Guardia di Finanza. Un primo carico è stato intercettato in una ditta di spedizioni di Trieste che, ignara del contenuto dei pacchi, stava per recapitarli ad alcuni acquirenti collegati all’organizzazione. Gli agenti del Gico sono infine intervenuti fermando un uomo a bordo di un’autovettura nel cui cofano erano state stipate oltre 250 stecche di sigarette, “scortato” da uno scooter, a sua volta fermato dopo alcune manovre spericolate. Dall’inizio del 2009, le Fiamme Gialle del Friuli Venezia Giulia hanno già sequestrato oltre due tonnellate di sigarette di contrabbando.
fonte : http://bora.la/2009/04/05/trieste-italiani-e-croati-erano-soci-nel-contrabbando-di-sigarette/

giovedì 16 aprile 2009

Croazia: Un paese da sfogliare

Turismo in Kosovo?

Dopo un anno passato a postare la vita di tsm, ora racconto qualcosa di mio.
Sabato prossimo partirò per la prima missione sul campo di un progetto di sviluppo turistico in Kosovo, voluto dal Tavolo Trentino con il Kosovo, bella organizzazione di gente giovane con solide esperienze nel mondo della cooperazione internazionale e molto disponibile a cercare nuove vie di sviluppo nei paesi ad economia arretrata.

Questo lavoro è puntualmente arrivato tramite il solito Paolo Grigolli, il network manager dell’area turismo di tsm che tende piacevolmente a prolungare la sua azione di procacciatore di occasioni anche oltre gli stage del master.
Un giorno mi arriva una sua email con la vacancy di questo progetto. Decido di ignorarla: troppi lavori già aperti, e poi turismo e Kosovo non mi sembrava un’accoppiata vincente…
Poi qualche sera dopo eravamo a cena a casa di Fabio Sacco, c’era anche Francesco Falcioni (entrambi miei colleghi di master MTM4 e compagni di sogni idealistici e imprenditoriali), Barbara Di Noia di MTM5 e ovviamente anche Paolo.
Nel bel mezzo di non so quale discussione mi prende una sorta di saudage balcanica. I Balcani sono un’area che per la maggior parte della gente è orribile, ma dove io vado appena posso. Mi ritrovo tutti i commensali a spronarmi per quel progetto in Kosovo: “dai, è fatto per te”, “finalmente potrai lavorare su un turismo delle terre ferite...”, “potrai mangiare burek tutti i giorni..”.
La mattina dopo mando subito il curriculum e una breve presentazione di quello che vorrei fare, e da allora la strada è stata tutta in discesa: i ragazzi del Tavolo hanno intuizioni buone, c’è voglia di fare, ci sono disponibilità economiche e coscienza dei limiti del contesto. Insomma si parte, e da sabato la strada sarà in salita…

Avevo già lavorato nell’ambito della cooperazione internazionale, e trovo che in questa specie di settore si confrontino due dimensioni, quella di motivazione etica e quella di competenza tecnica.
Detta molto semplicemente, credo che ci si impegni nella cooperazione perché si trova ingiusta la disparità economica che caratterizza le diverse aree geo-politiche del mondo. È inaccettabile che una persona abbia meno opportunità di istruzione, di benessere, di sicurezza, e spesso di speranza di vita, per il semplice fatto di essere nato in un posto economicamente marginale. Si fa cooperazione perché si è convinti di poter incidere in tutto questo.
Ma si può incedere solo se si hanno gli strumenti tecnici per farlo. Serve la padronanza delle tecniche di sviluppo territoriale: il coinvolgimento degli attori locali, la conoscenza dei mercati internazionali, la capacità di elaborare strategie concrete e tarate tanto sui limiti di un contesto quanto sulle sue potenzialità.
Senza competenze non si riesce ad incidere, e se non si incide pian piano si rischia di perdere anche le motivazioni.

Vado insomma in Kosovo per fare economia di mercato. Anche per viaggiare, certo, anche per mangiare ottima cucina turca e per vedermi un matrimonio tradizionale albanese. Ma questi sono solo appendici piacevolissime di un lavoro che è e deve rimanere altro: la creazione di opportunità di sviluppo economico locale attraverso il turismo.
Mi aspetta un’agenda fittissima: incontri con gli operatori locali, confronti con le istituzioni kosovare e con il personale dell’Unione Europea e di Ong internazionali, verifica dell’attendibilità della mappatura delle risorse e delle attrazioni turistiche fatta in passato.
I prossimi post arriveranno da Peja.

fonte : http://tsmturismo.blogspot.com/2008/08/turismo-in-kosovo.html

Giovani in viaggio dall'Europa ai Balcani

Cooperazione, mobilità e scambio i valori che ispirano il Programma per i giovani, Youth in Action, promosso dalla Commissione europea, nel cui ambito si sviluppa il Progetto “Youth: the right direction”, finanziato dall'ALDA, Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale.

Dal 25 luglio al 6 agosto trenta giovani viaggeranno oltre le frontiere tra Europa e Balcani, per favorire lo scambio di culture e conoscenze. Dalla Croazia all'Albania, passando per la Bosnia Erzegovina e il Montenegro.

Trenta giovani d'età compresa tra i 18 e i 25 anni, provenienti da paesi dell'Unione Europea e dell'area balcanica, potranno sperimentare da protagonisti l'importanza del dialogo multiculturale e dello scambio di conoscenze tra i diversi contesti giovanili. L'itinerario toccherà sei città dell'area balcanica, a partire da Verteneglio, per passare poi per Prijedor, Zavidoviæi, Mostar, Niksic, fino a concludersi a Skoder.

Ai vertici dell'ALDA, di recente rinnovati, c'è in rappresentanza dell'Italia Bernardo Notarangelo, Dirigente del Settore Mediterraneo della Regione Puglia e vice presidente a fianco al serbo Dobrica Milovanovic. La presidenza è del danese Per Vinther.

Info: www.alda-europe.eu

Regno d'Illiria e gli ILLIRI

All'epoca di Cesare l'Illiria (o Illirico) era la regione corrispondente all'attuale fascia costiera orientale del Mare Adriatico, abitata dagli Illiri, un'antica popolazione che parlava una lingua indoeuropea e che erano progenitori degli attuali albanesi.

Le principali città dell'Illiria erano Scodra (l'odierna Scutari), Lissa (l'odierna Alessio) ed Epidamno (l'odierna Durazzo) queste città oggi fanno parte dell'Albania.

Gli Illiri arrivarono nella parte occidentale della penisola Balcanica intorno al 1000 a.C., tra la fine dell'Età del Bronzo e l'inizio dell'Età del Ferro. Nei successivi mille anni, essi occuparono territori che si estendevano dai fiumi Danubio, Sava e Morava al Mare Adriatico ed ai monti Sar.

Il nome "Albania" deriva dalla radice proto-indeuropea di "Alpi"; la stessa radice venne presa anche da un gruppo illirico i quali si chiamavano Albanët. Un altro gruppo etnico illirico di montanari chiamati Arber, o Arbereshë, in seguito Albanoi, viveva nella zona di Durazzo.

Il nome "Illiria" ebbe più valore amministrativo dopo la divisione dell'impero romano attuata da Diocleziano, ma durante il Rinascimento per "lingua illirica" si intendeva l'attuale albanese. Il termine fu ripreso da Napoleone per la creazione delle Province Illiriche che furono incorporate nell'impero francese dal 1809 al 1813 e il Regno d'Illiria fu parte dell'Austria fino al 1849, dopodiché il termine venne abbandonato con la riorganizzazione dell'impero austroungarico.

Il termine Illirici fu usato da qualche popolazione croata durante il periodo del nazionalismo romantico nel XIX secolo ma poi evitato poiché dava luogo ad anacronismi potenzialmente ingannevoli.

In letteratura il termine Illiria è stato utilizzato per indicare un paese parzialmente di fantasia da William Shakespeare ne La Dodicesima Notte e da Lloyd Alexander in Avventura in Illiria.


fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Illiria

martedì 14 aprile 2009

Croazia e Albania nella Nato

Croazia: Mesic difende l’indipendenza del Kosovo

03.04.2009,16:29 - Croazia: Mesic difende l’indipendenza del Kosovo
Zagabria - Il Presidente della Repubblica di Croazia, Stipe Mesic, in un’intervista esclusiva per la BBC, ha affermato che l'unica strada per normalizzare i rapporti nella regione dei Balcani è l’individuazione delle responsabilità per i crimini commessi durante le guerre degli anni ’90 nella ex Jugoslavia. Mesic ha affermato inoltre che "il Kosovo è una realtà che la Serbia deve rispettare anche senza riconoscere la sua indipendenza. La Serbia non ha più nessuna possibilità di far valere il suo potere in Kosovo, e non ha possibilità di continuare a proseguire con i negoziati. E’ cosi che avrebbe dovuto essere determinato lo status. Pertanto, il Kosovo ha dichiarato la sua indipendenza ed è stata creata una nuova realtà, che tutti noi abbiamo conosciuto. Anche tanti altri Paesi hanno riconosciuto questa realtà", ha sottolineato Mesic
fonte : http://www.rinascitabalcanica.com/?read=22138&similar=1

Nucleare/ Accordo Croazia-Albania per centrale entro aprile

Nucleare/ Accordo Croazia-Albania per centrale entro aprile
di Apcom
Impianto da 4 mld euro verrà realizzato sul lago di Scutari
Roma, 14 apr. (Apcom) - Sarà firmato entro la fine di aprile l'accordo tra Albania e Croazia per la costruzione congiunta di una centrale nucleare. Lo riporta la Deutsche welle, precisando che l'impianto sorgerà sul lago di Scutari, non lontano dalla frontiera con il Montenegro. L'accordo verrà firmato dai premier dei due Paesi: il croato Ivo Sanader e il suo collega albanese Sali Berisha. La centrale costerà circa quattro miliardi di euro e avrà una capacità di 1.500 megawatt e verrà realizzata dalla croata Hrvastka Hrvatskoj elektroprivreda.

domenica 12 aprile 2009

I serbi

Perché i serbi sono conosciuti come ragazzi cattivi? solo per il fatto che sono abbiano deciso di sparare a raffica prima sui croati poi sui bosniaci e alla fine sui kossovari.

La maggior parte dei serbi sta soffrendo ancora per colpa di alcuni politici che non sono stati in grado di sapere governare e rispettare gli altri popoli vicini.


Ora nell'Europa dell'Est c'è una nuova Era positiva

CRISI: TURISMO, CROAZIA LANCIA MISURE ANTI-RECESSIONE

CRISI: TURISMO, CROAZIA LANCIA MISURE ANTI-RECESSIONE

(ANSAmed) - ZAGABRIA, 9 APR - Il governo croato ha approvato oggi una serie di misure per stimolare il turismo, il motore dell'economia del Paese, nella situazione di crisi economica che sta mettendo in dubbio gli ottimi risultati registrati negli ultimi anni.

Tra le quindici misure predisposte ci sono l'abolizione dei visti per l'Ucraina e la Russia durante la stagione estiva, la diminuzione di contributi parafiscali per attivita' turisitiche quali il canone TV o quote per diritti d'autore per la musica in bar e locali, l'ingresso libero nei musei e una campagna promozionale a livello internazionale con personaggi conosciuti.

''Noi consigliamo ora agli operatori turistici e alberghieri di tramutare questi sgravi in un calo dei prezzi dei loro servizi e prodotti'', ha detto il ministro del turismo Damir Bajs annunciando anche una serie di misure piu' concrete per il 2010, in primo luogo la diminuzione dell'Iva sui servizi turistici. (ANSAmed). YK0
09/04/2009 16:20

NATO: CROAZIA E ALBANIA A FAVORE DI INGRESSO BOSNIA E KOSOVO

NATO: CROAZIA E ALBANIA A FAVORE DI INGRESSO BOSNIA E KOSOVO
(ANSA) - BRUXELLES , 7 APR - L'Albania e la Croazia hanno sostenuto l'ingresso nella Nato anche della Bosnia-Erzegovina e del Kosovo, a margine di una cerimonia che ha salutato oggi a Bruxelles l'ingresso di Tirana e Zagabria nell'Alleanza. Il primo ministro croato Ivo Sanader e il premier albanese Sali Berisha hanno rilevato la necessita' di aprire le porte dell'Alleanza anche agli altri paesi dei Balcani occidentali. ''Un allargamento della Nato ai Balcani e' fondamentale e molto importante per la stabilita' della regione'', hanno concordato i due leader. Albania e Croazia sono entrati a fare parte della famiglia Nato mercoledi' 1/mo aprile scorso. Stamattina le rispettive bandiere sono state innalzate davanti al quartier generale della Nato, insieme a quelle degli altri 26 alleati. La loro adesione era stata decisa al vertice Nato di Bucarest, lo scorso aprile. In quella occasione, l'invito alla Macedonia era stato invece congelato a causa del veto opposto dalla Grecia per una disputa bilaterale sul nome con Skopje. (ANSA) OS
07/04/2009 14:37

giovedì 9 aprile 2009

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